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“Multiversi”, in mostra a Bergamo sculture e gioielli firmati Daverio

Multiversi, “Multiversi”, in mostra a Bergamo sculture e gioielli firmati Daverio

Creatività ed eclettismo nella pittura e nella scultura sono i temi al centro della mostra “Multiversi”, inaugurata il 3 dicembre scorso alla Galleria Ceribelli di Bergamo, dove si potrà visitare fino all’11 febbraio 2023. L’esposizione è composta infatti da una sezione, chiamata “Aequilibrium”, dedicata al pittore Roberto Giavarini, dove sono esposti quasi venticinque suoi dipinti inediti, e da un’altra che si intitola “I Daverio – Sidereum” e che presenta più di quaranta opere, tra gioielli e sculture, degli scultori e designer del gioiello della famiglia Daverio.

Due artisti bergamaschi tra pittura e scultura

Multiversi, “Multiversi”, in mostra a Bergamo sculture e gioielli firmati Daverio

Per la prima volta la Galleria Ceribelli ha riunito in una sola mostra due artisti, che sono accomunati, spiega la Galleria, non solo dal luogo di origine, essendo entrambi bergamaschi, ma anche dalla “cura, a volte quasi maniacale, verso i loro lavori”. “È fondamentale soffermarsi a riflettere, inoltre   ̶   prosegue la presentazione di “Multiversi”     ̶     su quanto influisca l’elemento della luce per ognuno dei due artisti e sulle loro creazioni, motivo di primaria importanza nella scelta di unirli in un unico spazio espositivo”.

Roberto Giavarini è considerato un pittore eclettico, impegnato in una ricerca innovativa sulle tecniche e sui materiali: le sue opere uniscono tecniche antiche come l’incisione a procedimenti inusuali nella pittura, come lame rotanti o materiali chimici.

I Daverio sono invece un’intera famiglia di scultori e designer del gioiello: Franco, il capostipite, il figlio Luca e il nipote Pablo. Le loro creazioni, scrive la Galleria Ceribelli, sono “una perfetta sintesi tra arte e tradizione, uno stile, il loro, che segue le emozioni più che la moda. Dal 1933 la maestria de i Daverio è espressa attraverso uno stile originale, modellando metalli e gemme, che segue il solo istinto creativo per fondere in un unico scultura e gioiello”.

Multiversi, “Multiversi”, in mostra a Bergamo sculture e gioielli firmati Daverio

In mostra a “Multiversi” i nuovi gioielli “Sidereum” di Luca Daverio

Multiversi, “Multiversi”, in mostra a Bergamo sculture e gioielli firmati Daverio

La sezione della mostra dedicata ai Daverio si chiama “Sidereum”, come la nuova linea di gioielli firmata da Luca Daverio e presentata in anteprima a ottobre alla Festa del Cinema di Roma. Il percorso della mostra parte però dalle opere del padre Franco, come la Testa di donna in rame e il Pendente in oro giallo, entrambi sbalzati e cesellati. Seguono poi le creazioni di Luca, il “cesellatore di segni”, come l’ha definito Alba Cappellieri, professore ordinario di design del gioiello e dell’accessorio moda al Politecnico di Milano, che firma i testi del catalogo della mostra insieme con altri esperti, tra i quali Vittorio Sgarbi.

Così Alba Cappellieri descrive il processo creativo di Luca Daverio: “Fedele al disegno a mano fin dagli esordi, come un cesellatore traccia linee fluide su carta, le cancella e le modifica anche solo di pochi millimetri, giorno dopo giorno, finché il disegno non trova la sua forma ideale”. La docente definisce anche “singolare e ricorrente l’attrazione per le forme imperfette e organiche e l’attenzione per la ricerca di soluzioni meccaniche volte all’indossabilità o alla personalizzazione”.

“Multiversi” presenta dunque la storia e l’evoluzione del gioiello firmato Daverio, dalle prime opere in rame degli anni ’30 fino alle recenti collezioni come “ForEverHugMe”, “Ricci” e l’ultima nata, “Sidereum”. I gioielli contemporanei di Luca Daverio uniscono tecniche tradizionali e tecnologie moderne: sono disegnati in 3D, ma lavorati sempre interamente a mano, con tecniche come il cesello e lo sbalzo, che Luca ha imparato dal padre Franco. Conclude Alba Cappellieri: “Una produzione orafa viva e romantica che si esprime attraverso metalli tradizionali come l’oro o meno consueti come il titanio, che coglie le profondità cromatiche delle pietre preziose e che, con una scrupolosa tecnica artigiana, riesce a dare voce alla materia”.