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Come scegliere un solitario: 3 consigli per acquistare il gioiello perfetto

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Un anello in oro con un’unica pietra preziosa, quasi sempre un diamante: è l’anello con solitario, il tradizionale regalo di fidanzamento o per una ricorrenza speciale. Proprio per il suo alto valore simbolico, soprattutto nel caso della promessa di matrimonio, è importante sapere quali aspetti considerare per scegliere un solitario. Ecco i 3 consigli fondamentali per un acquisto sicuro e di valore.

1. Conoscere i diamanti

Anche se possono essere usate altre pietre, il grande classico dell’anello solitario è il diamante, una delle gemme più preziose. Il motivo è nella sua origine: è un minerale, composto unicamente di carbonio, che si è formato più di un miliardo di anni fa a oltre 200 chilometri sotto la superficie terrestre. In seguito l’attività vulcanica ha trasportato i diamanti verso gli strati più superficiali, all’interno di una roccia detta kimberlite. Da questi giacimenti viene estratta la maggior parte dei diamanti.

Sebbene ne esistano di diverso colore, dai cosiddetti fancy color al rarissimo diamante nero, è il diamante tradizionale quello più noto e apprezzato per la sua trasparenza e brillantezza. Per scegliere un solitario è quindi consigliabile partire dalle caratteristiche che stabiliscono il valore del diamante, ovvero le famose “4 C”.

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Le 4 C del diamante per scegliere un solitario

È il metodo universale per valutare la qualità di un diamante in modo univoco, ovunque nel mondo. È stato ideato negli anni ’40 da Robert Shipley, fondatore dell’Istituto gemmologico americano (GIA), l’ente internazionale più autorevole per la certificazione dei diamanti. Le 4 C si riferiscono alle iniziali dei termini inglesi colour, clarity, cut, carat, che sono appunto gli elementi fondamentali per valutare un diamante e quindi per scegliere un solitario. Vediamoli nel dettaglio.

  • Colour (colore)

    Valutare il colore di un diamante significa in realtà valutarne l’assenza di colore: più un diamante è incolore e trasparente, più aumenta il suo valore. La scala di colore universale usa le lettere dell’alfabeto e inizia con la lettera D. I diamanti classificati come D, E, F sono quelli incolori, molto rari; da G a J sono “quasi incolori” e sono quelli più utilizzati nella gioielleria. I diamanti da K a Z mostrano invece un colore che progressivamente diventa meno trasparente e più tendente al giallo.

  • Clarity (purezza)

    La purezza di un diamante è strettamente correlata all’origine di questa pietra, nata nelle profondità della terra per effetto di temperature oltre i 1000°C e di una pressione fortissima. A causa di questo processo, spesso i diamanti possono mostrare tipiche “inclusioni” al proprio interno, così come “imperfezioni” esterne. Valutare la purezza vuol dire quindi stabilire quali e quante inclusioni e imperfezioni ci sono in un diamante e quanto incidono sull’aspetto generale della gemma. Se non sono visibili a un ingrandimento 10x, il diamante è classificato FL (Flawless), cioè “impeccabile”.

  • Cut (taglio)

    La brillantezza del diamante dipende dal taglio, che non riguarda la forma data alla pietra, ma il numero, le proporzioni e la simmetria delle sfaccettature create sulla sua superficie per interagire con la luce. Per questo motivo, tra le 4 C è quelle più difficile da valutare dal punto di vista tecnico.

  • Carat (carato)

    Il carato non misura la dimensione del diamante, ma il suo peso: un carato equivale a 0,20 grammi. Naturalmente, più un diamante è pesante, più è grande e quindi di maggiore valore. D’altra parte, due diamanti uguali per carati possono avere un valore, e quindi un prezzo, molto diverso sulla base delle altre C, cioè il colore, la purezza e il taglio.

2. Acquistare diamanti certificati ed etici

Il modo più sicuro per essere certi di scegliere un solitario di valore è affidarsi a un professionista. È importante infatti che il diamante abbia una certificazione ufficiale che riporti le caratteristiche della pietra; questo documento diventa essenziale nel momento in cui si voglia stipulare un’assicurazione oppure rivendere il diamante.

Inoltre, la certificazione garantisce la provenienza etica dei diamanti, cioè che la loro estrazione non abbia impatti negativi sull’ambiente e sulle popolazioni locali e che non sia destinata a finanziare guerre o azioni di terrorismo.

3. Scegliere un solitario personalizzato

Per scegliere un solitario è necessario partire dalla persona che lo indosserà: una volta scelto il diamante, sarà la montatura a valorizzarlo e dare personalità al gioiello. Il modo migliore è creare un monile personalizzato, con una montatura disegnata e realizzata su misura, scegliendo materiali e forme. Anche in questo caso il suggerimento è quello di affidarsi a designer esperti che sapranno ideare il solitario perfetto per ogni esigenza.

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