Il corallo, l'”oro rosso” del Mediterraneo
Con le sue sfumature che vanno dal rosso intenso al rosa, fino all’arancione e al bianco, il corallo fa subito pensare all’estate e al mare, l’ambiente da cui proviene. Apprezzato fin dai tempi della Grecia antica, gli sono sempre state attribuite virtù quasi soprannaturali: per gli antichi Romani era un talismano per augurare una vita felice ai neonati, per i pagani uno strumento per difendersi dal malocchio e dall’invidia, per i Cristiani un ornamento per i reliquari sacri, perché il suo colore rosso rappresentava il sangue di Cristo.
Ancora oggi è molto usato in gioielleria, sebbene non sia in realtà una pietra. Che cos’è, esattamente, il corallo e perché è così apprezzato e prezioso?
Che cos’è il corallo
Non è un minerale, come abbiamo detto, ma nemmeno un vegetale, come si era creduto a lungo a causa della sua struttura ramificata, che lo fa assomigliare a una pianta. I coralli appartengono al regno animale: sono infatti piccoli polipi che vivono in colonie e che possono creare uno scheletro comune. Le barriere coralline sono veri e propri ecosistemi, composti da diversi tipi di coralli, in cui vivono migliaia di specie di pesci, molluschi, crostacei e altre specie animali e vegetali, come le alghe.
Come sottolinea Assocoral, l’associazione dei produttori di corallo, è importante precisare che il corallo utilizzato in gioielleria non proviene dalle barriere coralline, protette da leggi rigidissime che vietano di asportarne i coralli. Inoltre, queste specie non sarebbero comunque adatte a essere lavorate, perché troppo friabili.
Dove si trova: dal Mediterraneo al Giappone
Per la lavorazione dei gioielli si usano solo 5 specie, una originaria del Mediterraneo e le altre quattro dall’Oceano Pacifico, in particolare dal Giappone.
Il Corallium Rubrum, dal tipico colore rosso, si trova in tutto il Mediterraneo fino a 200 metri di profondità e il tipico colore rosso, con tonalità diverse a seconda dell’area in cui vive. Una delle varietà più pregiate è quella di Alghero, in Sardegna, tanto che la zona è chiamata anche Riviera del Corallo. La città sarda è dagli inizi del 1900 la capitale della pesca del corallo, che è regolamentata dalla Regione Sardegna e permessa solo a un ristretto numero di pescatori subacquei autorizzati. Torre del Greco, vicino a Napoli, è invece la capitale mondiale della lavorazione del corallo fin dal 1700.
Le altre quattro specie sono dette Corallo Giapponese e si pescano nell’Oceano Pacifico, fino a 1500 metri di profondità.
Ciondolo con corallo oro rosa e diamanti, firmato DAVERIO1933
Tutte le sfumature dal rosso al bianco
Il colore dei coralli dipende dal luogo in cui vengono raccolti.
Il rosso, come abbiamo visto, è tipico delle specie mediterranee, che tuttavia possono assumere diverse tonalità: nella zona di Sciacca, in Sicilia, si trovano sfumature arancioni che sono date da vulcani sotterranei; altrove sono state trovate piccolissime quantità di corallo rosa.
Anche tra le specie giapponesi ce ne sono di colore rosso, con sfumature diverse rispetto a quello Mediterraneo, mentre altre varietà presentano tonalità aranciate. Il corallo rosa e quello bianco provengono sempre dall’Oceano Pacifico.
Come pulire e curare i gioielli in corallo
Per la pulizia basta usare un panno morbido, senza detergenti o altro.
Valgono sempre le regole di base per la cura dei gioielli: indossarli solo dopo aver fatto assorbire e asciugare creme, cosmetici e profumi e toglierli prima del bagno o della doccia, per evitare che bagnoschiuma o shampoo possano danneggiarli. Ancora più importante è non indossare il corallo al mare o in piscina, poiché il sale e il cloro potrebbero scolorirlo.
Come riconoscere il vero corallo
Non è raro trovare gioielli in corallo finto: nella maggior parte dei casi si utilizza il cosiddetto “corallo bamboo”, una pianta marina bianca che viene poi colorata per imitare quello vero. Altri materiali usati sono la pasta e le radici di corallo, creati con pasta di vetro, plastica o porcellana.
Spesso i coralli falsi hanno un colore troppo intenso e artificiale, ma non sempre è facile riconoscerli. La soluzione migliore è sempre quella di rivolgersi a un gemmologo esperto, che saprà valutare correttamente i gioielli e scoprire eventuali contraffazioni.