Il diamante trovato in Botswana è il secondo più grande al mondo
È più grande del palmo di una mano e pesa poco meno di mezzo chilo il diamante trovato in Botswana nell’agosto scorso. La gemma è stata portata alla luce dalla società mineraria canadese Lucara Diamond Corporation. Con i suoi 2492 carati, che corrispondono a un peso di circa 468 grammi, è il secondo diamante grezzo mai ritrovato, dopo il celebre Cullinan, che pesava 3106 carati (poco più di 621 grammi). La società non ha ancora reso note le caratteristiche della pietra e nemmeno il suo valore economico, che dovrebbe però essere di diverse decine di milioni di dollari.
Dove e come è stato scoperto
L’estrazione del diamante trovato in Botswana è avvenuta nella miniera di Karowe, che si trova nel nord-est dello Stato africano, collocato tra la Namibia, il Sudafrica e lo Zimbabwe. Decisivo è stato l’utilizzo di una avanzata tecnologia a raggi X, chiamata Mega Diamond Recovery, che permette di identificare le pietre preziose di grandi dimensioni e di estrarle senza il rischio di romperle o di danneggiarle. Questa tecnologia era stata già impiegata con successo negli anni scorsi nella stessa miniera e aveva portato al ritrovamento di grandi diamanti.
Il Botswana è da decenni uno dei Paesi noti per l’estrazione dei diamanti, sebbene il maggiore produttore mondiale sia la Russia. Negli ultimi anni il governo del Botswana si è impegnato per sfruttare al meglio questa risorsa naturale e per ottenere maggiori benefici per il Paese. Con questi obiettivi ha infatti concluso un accordo con De Beers, tra le più grandi società diamantifere al mondo, per ricavare una maggiore quota di profitti dai diamanti estratti sul territorio nazionale e mantenere una parte delle pietre grezze, che quindi saranno lavorate sul posto. In questo modo, il governo vuole rendere il Botswana protagonista del mercato dei diamanti.
Il diamante trovato in Botswana nella classifica delle gemme più grandi
Come abbiamo detto, questa pietra è salita di diritto sul podio dei diamanti più grandi del mondo.
Se consideriamo i diamanti grezzi, al primo posto della classifica rimane saldamente il Cullinan, il diamante grezzo più grande mai scoperto, di ben 3106 carati. Il ritrovamento risale al 1905 in una miniera nella regione del Transvaal (oggi Sudafrica), che all’epoca apparteneva all’impero britannico. Il suo nome è un omaggio al proprietario della miniera, Sir Thomas Cullinan. Da questa pietra sono stati ricavati 9 diamanti: i due più grandi sono di proprietà della Corona britannica, mentre gli altri sette appartengono alla famiglia reale inglese.
Il secondo posto, con 2492 carati, è ora occupato dal diamante trovato in Botswana di recente (che non ha ancora ricevuto un nome ufficiale), ma per cinque anni è stato del diamante Sewelô, di 1758 carati, scoperto nella stessa miniera nel 2019. Nel 2020 il brand di moda Louis Vuitton ha acquistato questa pietra per una cifra di cui non si conosce l’importo.
Al terzo posto c’è un altro diamante estratto anch’esso nella stessa miniera di Karowe: il Lesedi La Rona, trovato nel 2015, che al momento dell’estrazione pesava 1109 carati. Il suo nome, nella lingua tswana, significa “la nostra luce”.
La classifica dei diamanti tagliati
Se invece prendiamo in esame i diamanti lavorati, il primo posto spetta al Golden Jubilee, trovato in Sudafrica nel 1985 nella stessa miniera del Cullinan. All’estrazione pesava 755 carati, dopo il taglio 545,67. Chiamato inizialmente “Unnamed Brown” (marrone senza nome) per il suo colore bruno, prese il nome di Golden Jubilee (giubileo d’oro) nel 1995, quando fu donato al re della Thailandia in occasione del cinquantesimo anniversario della sua incoronazione.
Al secondo posto c’è il Cullinan I, di 530,20 carati, il più grande dei diamanti tagliati dal Cullinan: è chiamato anche Stella d’Africa ed è incastonato sullo scettro reale inglese.
Sul terzo gradino del podio dei diamanti tagliati troviamo l’Incomparable, di 407,48 carati, chiamato così perché senza imperfezioni. È stato tagliato nel 1984 da un diamante grezzo di 890 carati, che era stato trovato per caso da una bambina tra gli scarti di una miniera della Repubblica Democratica del Congo. La società De Beers l’aveva acquistato e poi rivenduto, ma l’attuale proprietario è sconosciuto.