I gioielli con teschio, anticonformisti e ironici
Un tempo considerati solo maschili, i gioielli con teschio sono ora protagonisti anche di collezioni femminili. Negli ultimi anni, infatti, il teschio ha perso la sua connotazione lugubre e ha fatto la sua comparsa nella moda e nella gioielleria come simbolo di anticonformismo.
Il simbolo del teschio nella cultura, nell’arte e nella moda
Naturalmente, non è sempre stato così: per secoli, anzi, il teschio ha rappresentato la condizione mortale dell’uomo, anche se con interpretazioni diverse.
La simbologia tradizionale
Nelle culture precolombiane, come quella dei Maya, il cranio umano era simbolo di morte, ma anche di legame con il mondo dei defunti. Questa visione è arrivata fino a giorni nostri nel Dia de los Muertos (il Giorno dei Morti), la ricorrenza che si festeggia in Messico e in tutta l’America Latina agli inizi di novembre, con teschi e scheletri colorati, musica e cibo, in una celebrazione non triste, ma gioiosa, che ricorda la stretta connessione tra la vita e la morte.
Nella cultura cristiana, invece, il teschio è sempre stato simbolo della mortalità dell’uomo, contrapposta alla resurrezione e alla vita eterna. Con questo significato compare (a volte anche con altre ossa umane) nei quadri che raffigurano santi, come il “San Girolamo scrivente” di Caravaggio, e in sculture sepolcrali.
Il simbolo del teschio con le tibie incrociate divenne celebre tra il 1600 e il 1700, quando comparve sulla tradizionale bandiera usata dai pirati sulle proprie navi per incutere terrore nelle imbarcazioni che volevano depredare. Per molto tempo era sufficiente la vista di questa bandiera per spingere le altre navi ad arrendersi senza combattere. Ancora oggi, il teschio con le tibie incrociate è usato per identificare le sostanze pericolose e tossiche, come i veleni, e quindi potenzialmente mortali.
L’innovazione nell’arte e nella moda degli anni 2000
A stravolgere il significato del teschio nell’arte fu Damien Hirst, l’artista britannico celebre per le sue opere provocatorie. Nel 2007 Hirst realizzò il famoso teschio ricoperto da oltre 8600 diamanti, per un totale di più di 1100 carati: l’opera si intitola “For the love of God” (Per l’amore di Dio) e vuole essere una critica alla società del lusso.
Paradossalmente, fu proprio dall’opera di Hirst che nacque la passione della moda per i teschi: poco dopo lo stilista inglese Alexander McQueen lanciò la prima collezione con questo simbolo, facendolo diventare un elemento di moda e di tendenza. Nacquero così abiti, accessori e gioielli con teschio, ormai non più simbolo di morte, ma di una visione dissacratoria della vita.
I gioielli con teschio: dall’epoca vittoriana agli anelli di biker e rocker
Un percorso simile si è svolto, infatti, anche nel mondo della gioielleria. Nella seconda metà dell’Ottocento, il teschio compariva spesso sui gioielli da lutto vittoriani, che erano indossati per ricordare i defunti.
Negli anni ’60 e ’70 del 1900, nel pieno della rivoluzione culturale, i teschi fecero la loro comparsa nella cultura dei biker, i motociclisti celebrati dal film Easy Rider del 1969. I teschi in questo caso rappresentavano la trasgressione, l’anticonformismo, il coraggio di chi voleva vivere la propria vita all’insegna della libertà.
Anche il mondo della musica rock (in particolare heavy metal e punk) contribuì alla diffusione dei gioielli con teschio: il più celebre è l’anello di Keith Richards, chitarrista dei Rolling Stones. L’anello fu creato quasi per caso dai famosi orafi londinesi David Courts e Bill Hackett, che nel 1978 stavano realizzando una miniatura in argento di uno scheletro umano; usando un vero teschio come modello, ebbero l’ispirazione per creare un anello. Quando furono invitati alla festa di compleanno di Keith Richards a New York, i due orafi gli portarono in dono l’anello, che divenne così un’icona di stile.
Anticonformismo e ironia nei nuovi gioielli con teschio
Come abbiamo visto, nella cultura contemporanea il teschio ormai rappresenta più il lutto, ma la trasgressione delle regole e un atteggiamento anticonformista. Il simbolo che nei gioielli vittoriani ispirava tristezza e nostalgia è ora diventato un ornamento brillante, colorato e ironico nei gioielli con teschio attuali. Anche per questo motivo, non è più riservato ad anelli, bracciali o collane per uomo, ma è presente anche in molti gioielli femminili.
Un esempio è la collezione The Dreambox, gioielli moderni che utilizzano i simboli della cultura giovanile contemporanea: tra questi c’è appunto il teschio, interpretato in modo ironico con brillanti al posto degli occhi. La versione più informale è in oro bianco abbinato allo smalto blu, declinata nell’anello, nel braccialetto e nel ciondolo. Più elaborata la proposta che vede il teschio contornato da un “collare” di diamanti che cambiano a seconda del metallo prescelto: il braccialetto in oro rosa con diamanti brown e brillanti c’è anche in oro bianco con diamanti neri, così come gli orecchini; il ciondolo teschio, oltre che in oro bianco e rosa, è disponibile anche in titanio e diamanti neri.