I gioielli preistorici: come si ornavano uomini e donne dell’Età della Pietra
Fin dagli inizi della storia umana i nostri progenitori creavano e indossavano ornamenti: i più antichi gioielli preistorici, infatti, risalgono all’Età della Pietra. In quel periodo, che va dal Paleolitico (2 milioni di anni fa) al Neolitico (8000-3500 a.C.), comparve l’Homo Sapiens, che scoprì come produrre e controllare il fuoco e creò i primi esempi di arte preistorica. Nella seconda era della Preistoria, l’Età dei Metalli (5000-1100 a.C.), l’uomo imparò a lavorare il rame, il bronzo e il ferro, una scoperta che influenzò la creazione di monili e ornamenti.
I gioielli preistorici più antichi del mondo
Le conchiglie del Marocco
Nella grotta di Bizmoune vicino a Essaouira, sulla costa atlantica del Marocco, sono state ritrovate nel 2021 33 conchiglie, forate come perline di una collana. In base allo studio di un gruppo internazionale di ricercatori, le conchiglie risalgono a 142 mila anni fa e sono i gioielli preistorici più antichi finora rinvenuti. Mostrano infatti segni di lavorazione, come scheggiature e lucidature fatte con strumenti di pietra, e segni di usura, dovuti al filo al quale erano sospese. Per gli studiosi, le perline e la collana che componevano sono opera di artigiani appartenenti alla specie Homo Sapiens, che all’epoca viveva solo in Africa.
Gli artigli d’aquila della Croazia
Nello stesso periodo, in Europa, abitava invece l’uomo di Neanderthal. A Krapina, in Croazia, uno dei siti neanderthaliani più importanti d’Europa, sono stati ritrovati otto artigli d’aquila lavorati, datati circa 130 mila anni fa. Anche in questo caso la lavorazione mostra che questi artigli erano destinati a essere utilizzati come ornamento, probabilmente su collane e bracciali. Altri ritrovamenti di artigli d’aquila analoghi, risalenti a un periodo compreso tra i 100 e i 45 mila anni fa, sono avvenuti nelle grotte d’Azé, in Francia, e nella grotta di Fumane, a nord di Verona.
L’evoluzione dei monili nella Preistoria
Da conchiglie, zanne e ossa…
Come abbiamo visto, i monili più antichi appartengono al Paleolitico, quando uomini e donne vivevano ancora nelle caverne. Si cominciava a produrre e a controllare il fuoco, ma attività come l’allevamento e l’agricoltura sarebbero nate solo molte migliaia di anni più tardi. Anche in quell’epoca primitiva, dunque, si creavano gioielli e ornamenti, che avevano probabilmente una funzione di amuleto per proteggere la caccia e la sopravvivenza. L’uomo non conosceva ancora i metalli, quindi i materiali dei primi gioielli preistorici erano quelli facilmente reperibili. Chi viveva vicino al mare, come nel caso della grotta in Marocco, o a corsi d’acqua utilizzava conchiglie, ciottoli, lische e denti di pesce. Coloro invece che vivevano nelle zone più interne usavano i resti degli animali uccisi nella caccia, come corna, zanne, denti e ossa. Tutti questi oggetti venivano lavorati con pietre per ottenere per lo più ciondoli da portare come collane.
… ai gioielli preistorici più elaborati
Nel Neolitico, l’ultimo periodo dell’Età della Pietra, nascono i primi insediamenti stabili intorno ai grandi fiumi del Medio Oriente (Nilo, Giordano, Tigri, Eufrate). In questa epoca si sviluppano l’agricoltura e l’allevamento, si comincia a produrre vasellame di argilla, si costruiscono abitazioni e luoghi di culto e nascono i primi scambi commerciali. Anche i gioielli preistorici si evolvono, diventano più elaborati e cominciano a rivestire un ruolo di status sociale. Gli ornamenti si moltiplicano per ogni parte del corpo, sia maschile che femminile: oltre alle collane, si creano bracciali per polsi e braccia, cavigliere, anelli, orecchini, fermagli per capelli, fibbie e spille. Nel frattempo, infatti, si cominciavano a scoprire i metalli, trasportati dai fiumi, che segnarono infatti l’inizio di una nuova era sia nell’evoluzione umana, sia nella produzione dei gioielli. Di lì a poco, infatti, sarebbero nate le creazioni di monili lussuosi e prestigiosi, come i gioielli egizi.