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I diamanti sintetici: che cosa sono, quanto valgono e come distinguerli da quelli naturali

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I diamanti sintetici sono, come dice il nome, un prodotto di sintesi, cioè ottenuto in modo artificiale in laboratorio. È quindi evidente la differenza con i diamanti naturali, nati da un processo geologico che risale a oltre un miliardo di anni fa e che vengono estratte dai giacimenti sotto la crosta terrestre.

Tuttavia, è importante capire bene le caratteristiche di queste pietre artificiali per poterle riconoscere e distinguere dai veri diamanti.

Come si producono i diamanti sintetici

Da quando, alla fine del 1700, si scoprì che era composto esclusivamente da carbonio, si cominciò a cercare di riprodurre il diamante in laboratorio. I primi risultati apprezzabili furono quelli dello scienziato francese Henri Moissan, premio Nobel per la chimica nel 1906, che, con un forno elettrico da lui progettato, riuscì a raggiungere temperature molto elevate e a sintetizzare alcuni composti di carbonio.

I primi diamanti sintetici furono prodotti negli anni ’50, attraverso tecniche ancora in uso: si sottopongono frammenti microscopici di diamante naturale a trattamenti che prevedono l’uso di alta pressione e alte temperature, oppure della deposizione chimica da vapore, con l’utilizzo di gas. In questo modo gli atomi di carbonio si depositano sul frammento iniziale, facendo aumentare il suo volume e creando quindi una pietra sintetica. Per ottenere un diamante artificiale di un carato è sufficiente circa una settimana.

La produzione di diamanti sintetici è nata per creare un’alternativa economica per l’industria, che da tempo utilizzava le proprietà di resistenza del diamante per il taglio di altri materiali, o in settori come l’ottica e l’elettronica. Naturalmente, queste pietre artificiali si sono presto diffuse anche nel mondo della gioielleria, come alternativa molto più economica al prezioso diamante naturale.

Distinguere i diamanti sintetici da quelli naturali con l’occhio dell’esperto

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Quando si parla di diamanti artificiali (che i gemmologi chiamano lab grown, “cresciuti in laboratorio”), è necessaria una precisazione iniziale: dal punto di vista chimico e fisico sono identici a quelli naturali, perché composti anch’essi da atomi di carbonio.

Questo non significa, però, che abbiano le stesse caratteristiche. Se a un occhio non esperto le due pietre possono sembrare uguali, un gemmologo può facilmente distinguere quella naturale da quella sintetica attraverso l’esame spettroscopico, che misura l’intensità della luce. Un diamante artificiale, inoltre, appare del tutto privo di inclusioni, che sono invece quasi sempre presenti, anche se minime, in quello naturale.

È utile anche sottolineare che i diamanti sintetici sono per lo più di colore giallo o blu, dovuti ai due elementi usati nel processo di produzione, rispettivamente l’azoto e il boro. Tuttavia, i colori non sono vividi e brillanti come nei diamanti naturali delle stesse tonalità. Anche in questo caso l’analisi di un esperto potrà eliminare ogni dubbio.

Quanto vale un diamante sintetico?

Anche se nati con l’intento di creare un prodotto economico, queste pietre artificiali, in realtà, costano solo il 30-40% in meno rispetto ai veri diamanti, a causa dei costi produttivi elevati. È possibile che il loro prezzo diminuisca in futuro, ma è destinato a diminuire anche il loro valore, perché aumenterà la disponibilità di pietre sintetiche.

Al contrario, il valore dei diamanti naturali aumenterà sempre più nel tempo, a causa della loro rarità e della difficoltà di estrazione: saranno sempre di meno i nuovi diamanti disponibili sul mercato e questo li renderà sempre più preziosi.

Che si tratti quindi di una pietra per un gioiello importante o di una forma di investimento, è evidente che il valore di un diamante sintetico non sarà mai paragonabile a quello di un diamante naturale.

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I suggerimenti per non correre rischi

Non esiste ancora una normativa per regolamentare la vendita dei diamanti sintetici, al contrario di quanto accade per quelli naturali, che sono rigorosamente certificati. Per questo motivo, le aziende che operano nel settore dell’estrazione e della produzione di diamanti stanno adottando misure per rendere identificabili le proprie pietre preziose. Si sta valutando anche la possibilità di utilizzare un altro termine per le pietre artificiali, perché non si possano confondere con i veri diamanti.

In ogni caso, due sono i consigli fondamentali per essere certi di acquistare diamanti naturali e non imitazioni da laboratorio:
rivolgersi sempre a gioiellieri affidabili, meglio se con competenze gemmologiche;
richiedere sempre il certificato gemmologico (come quelli rilasciati da IGI, GIA o HRD), che garantisce l’autenticità delle pietre ed è riconosciuto a livello internazionale.