Sbalzo e cesellatura, come nascono i gioielli-scultura
Lo sbalzo e la cesellatura sono due tecniche della toreutica, che è l’arte di lavorare i metalli per ottenere figure ornamentali in rilievo. È un’arte antichissima: tra i primi esempi ci sono le statue di bronzo martellato dei faraoni dell’antico Egitto, che risalgono al 2600 circa avanti Cristo. In Italia gli Etruschi divennero esperti nella lavorazione del bronzo e nella Roma imperiale si realizzavano statue d’oro e d’argento e ogni genere di decorazione di metallo lavorato, compresi i gioielli. La tecnica a sbalzo e la cesellatura vennero poi sviluppate e affinate dal Rinascimento in avanti. Nelle botteghe dei maestri gli aspiranti artisti imparavano le tecniche della scultura, che comprendevano anche la lavorazione dei metalli per creare monili e oggetti di oreficeria.
Vediamo dunque che cosa sono queste due tecniche e come tuttora sono utilizzate per la realizzazione di gioielli contemporanei.
Spilla cesellata e sbalzata in oro giallo con acquamarina e diamanti
Che cosa sono lo sbalzo e la cesellatura
Sono due tecniche che servono entrambe a creare figure in rilievo su lastre od oggetti di metallo, ma che operano in modo diverso. La tecnica a sbalzo e la cesellatura, infatti, lavorano in modo complementare. Lo sbalzo modella il metallo “in negativo”, incidendo e “scavando” la superficie per creare delle concavità che quindi, a lavoro finito, risulteranno in rilievo sul lato della decorazione. La cesellatura, invece, lavora “in positivo”, modellando gli elementi decorativi fin nei minimi dettagli.
Nell’oreficeria le due tecniche sono quindi utilizzate insieme, sui due lati della lamina da lavorare, che deve essere di un metallo malleabile, come l’oro e l’argento. Lo strumento principale è il cesello, costituito da un’asta di acciaio, lunga in media dai 10 ai 15 centimetri, con forme diverse a seconda dell’operazione che deve svolgere sul metallo.
Ci sono dunque diversi tipi di cesello: quelli per disegnare e modellare il metallo, creando forme e curve, e quelli per modificare la superficie del metallo e decorarla. Tra questi ci sono gli zigrini, che creano appunto la zigrinatura, una leggera incisione, e altri con forme apposite per disegnare motivi decorativi di ogni genere.
I ceselli, nelle diverse forme, sono usati sia per lo sbalzo, sia per la cesellatura, che definisce i dettagli che impreziosiscono il gioiello.
Spilla in rame cesellata da Franco Daverio nel 1933
Gioielli-scultura tra tradizione e modernità
Come abbiamo già detto, c’è un legame molto forte, fin dalle origini, tra oreficeria e arti plastiche, che dal Rinascimento si è tramandato nei secoli fino a epoche più recenti. Ne è un esempio l’arte orafa di Franco Daverio, che negli anni Trenta, giovane allievo della scuola d’arte, si cimentava nella lavorazione dei metalli applicando con maestria le tecniche dello sbalzo e della cesellatura. Nacquero così i suoi primi gioielli-scultura in rame e poi in oro e in argento, che hanno reso Franco Daverio un artista noto e apprezzato in tutto il mondo.
Anche in tempi più recenti i gioielli sbalzati e cesellati continuano a essere il simbolo di un’oreficeria che unisce le tecniche antiche con il gusto estetico del periodo. Ai girocolli e bracciali di grandi dimensioni, tipici degli anni ’80, si sono aggiunti monili più piccoli, resi ancora più preziosi da fregi e pietre preziose.
La collezione Heritage, disegnata da Luca Daverio, che ha proseguito l’arte del padre Franco, combina la tradizione scultorea della famiglia Daverio con il design degli anni 2000: collane, bracciali, anelli, orecchini vengono scolpiti nell’oro bianco, giallo e rosa con fini cesellature che creano effetti lucido/opaco, esaltando la matericità delle creazioni. Sono monili che richiamano un’arte antica, ma con forme e stili contemporanei, che si adattano perfettamente anche ai gioielli più classici, come le fedi nuziali: con lo sbalzo e la cesellatura gli anelli in oro possono essere personalizzati e diventare così pezzi unici e inconfondibili.