Il granato rosso, gemma del mese di Gennaio
I granati più diffusi sono di colore rosso, ma si trovano anche esemplari caratterizzati da una straordinaria gamma di bellissimi colori: arancio, giallo, viola e verde vibrante. Ci sono persino granati che in base alla luce cambiano colore dal blu al viola.
La varietá più conosciuta del granato, quella rossastra, è il Granato Mozambico Rodolite che veniva estratto e lavorato fin dall ́antichitá.
Bracciale egiziano in oro giallo e granato
Questa gemma insieme al rubino e allo spinello erano conosciuti nel Medioevo come “carbonchio“, la leggendaria pietra che risplende al buio e dona luce e speranza alle anime che si trovano nell’oscurità. Il suo nome deriva dal latino “granatus“ (grano o seme) per la forma tonda e per il suo colore che ricorda i semi del melograno. Per molto tempo al granato, per via della luce che sprigiona e che illumina tutto, fu conferito il simbolo di fede, veritá, cavalleria, lealtá e onestá.
La sua particolare lucentezza colpì così tanto i vichinghi da portarli a credere che il granato illuminasse persino il percorso per il Valhalla, mentre spinse i musulmani ad ipotizzare che il Quarto Cielo venisse irradiato di luce proprio da questa gemma. Sembra inoltre che il granato venisse usato dai crociati cristiani come pietra protettiva incastonata nelle loro armature e come simbolo del sacrificio di Gesù Cristo. Questa pietra è conosciuta sin dall’età del bronzo come pietra preziosa e come abrasivo, in quanto risulta essere uno dei minerali più duri mai conosciuti. Vennero realizzate collane lussuose e tempestate di granati rossi per adornare i faraoni dell’ antico Egitto.
Antico pettine con granati rossi
Nell’antica Roma, invece, realizzarono con questa gemma anelli con sigillo che presentavano intagli in granato per timbrare documenti importanti. Uno dei più famosi oggetti realizzati in granato e di cui si ha la fortuna di poterne godere la bellezza è l’antico pettine per capelli piropo dello Smithsonian. I granati di colore rosso che decorano questo gioiello , simile ad una tiara, provenivano dalle antiche miniere della Boemia ed erano gli esemplari più popolari durante l’era vittoriana (1837-1901), periodo durante il quale fu modellato questo pezzo unico. I granati provengono da molte regioni e paesi diversi. La Boemia per esempio era la fonte principale dei granati piropo rossi, mentre invece nella Russia del XIX secolo lo erano i granati demantoidi verdi dei Monti Urali , molto apprezzati dalla famiglia reale russa ed usati dal gioielliere Peter Carl Fabergé (1846-1920).
Oggi il continente africano ha uno dei più fiorenti giacimenti estrattivi: la Namibia è fonte di una grandissima quantità di demantoidi, mentre la maggior parte delle tsavoriti verde brillante sul mercato proviene da Kenya, Tanzania e Madagascar. La Namibia e Tanzania sono siti molto importanti per l’estrazione dei più preziosi granati spessartini di color arancione a giallo. Per molti anni l’area mineraria de ”Tre Piccoli” della California meridionale è stata molto rinnovata per la scoperta di questa gemma affascinante, considerata la pietra dei “nati di gennaio”, di cui si possono trovare esemplari anche in Myanmar, Brasile, Iran, Afghanistan, Pakistan, India e Sri Lanka. I diversi tipi di granato variano tra 6,5 e 7,5 sulla scala di durezza Mohs. Ciò significa che questa pietra portafortuna è più delicata rispetto ai rubini, zaffiri e diamanti. Per questo motivo, sebbene non tutti i granati siano buoni candidati per l’uso quotidiano, sono ideali nella realizzazione di preziosi orecchini, spille e ciondoli.
Ciondolo Heritage firmato DAVERIO 1933 con granato e oro rosa cesellato
Si dice che il granato sia la “pietra della salute” grazia alla sua capacità di eliminare blocchi energetici, di stimolare il metabolismo e migliorare la circolazione, rafforzando in questo modo il sistema immunitario e quello vascolare. Questa pietra sarebbe in grado di portare “ lo spirito di devozione” verso se stessi e gli altri nell’affrontare momenti di grande crisi e depressione , per questo motivo è ricordata anche come la “pietra della promessa “. Il granato è collegato al “chakra della radice” ed è raccomandata per coloro che tendono ad avere la testa tra le nuvole e ad essere poco radicati nella realtà che li circonda.