Diamanti marroni, tutte le sfumature di una gemma insolita

Se i diamanti più noti restano quelli incolore, anche quelli colorati sono diventati popolari: tra questi ci sono i diamanti marroni, chiamati anche diamanti brown. Queste pietre hanno una storia particolare, che le ha fatte conoscere al pubblico rendendole protagoniste dell’alta gioielleria.
Da pietre ignorate a gemme star: la storia dei diamanti brown
I diamanti marroni sono i più diffusi tra quelli naturali colorati, pur restando abbastanza rari. La loro tonalità è data dalla presenza di azoto, che, combinato con altri elementi, dona alla pietra una sfumatura che può andare dal giallo al bruno. Proprio per il loro colore, per molto tempo i diamanti brown furono utilizzati per lo più nell’industria e non come pietre preziose per gioielli, per i quali erano preferite le gemme incolori.
Le cose cambiarono negli anni ’80, con lo sviluppo della miniera di Argyle, nell’Australia nord-occidentale. Questa miniera divenne famosa in tutto il mondo per l’estrazione dei diamanti colorati, soprattutto rosa, ma anche di altre sfumature, tra le quali il marrone.
I diamanti marroni divennero così noti al grande pubblico, grazie anche a efficaci strategie di comunicazione dei grandi produttori americani di gioielli. Si cominciò infatti a usare altri termini per definire le sfumature di queste pietre: champagne, cognac, cioccolato erano nomi più evocativi, che attiravano le persone molto più del semplice “marrone”.
A stabilire il successo definitivo dei diamanti brown fu la storica azienda LeVian, che nel 2000 registrò il marchio “Chocolate Diamonds”, diamanti cioccolato, stabilendo precisi requisiti per questi diamanti dalla tonalità particolarmente intensa.
Tutti i colori dei diamanti marroni
La scala internazionale GIA: da “marrone tenue” a “marrone scuro”
Come è noto, il colore è una delle cosiddette 4C fondamentali per definire il valore di un diamante. Il GIA, l’Istituto Gemmologico Americano, classifica il colore di queste pietre su una scala che va da D (il livello più alto) a J per le gemme incolori e da K a Z per quelle che presentano tonalità dal giallo al marrone.
I diamanti brown possono quindi essere “marrone tenue”, “marrone molto chiaro” e “marrone chiaro”, l’ultimo livello indicato con la lettera Z.
I diamanti con una sfumatura più scura non rientrano in questa scala e sono definiti fancy (fantasia), con le varianti marrone chiaro, marrone e marrone scuro.
La scala Argyle: diamanti champagne, cognac e cioccolato
Più evocativi, come abbiamo già visto, i nomi indicati dalla cosiddetta scala Argyle, dal nome della miniera che rese celebri i diamanti brown.
Questa scala contiene 7 gradi, da C1 a C7, per diverse tonalità di colore:
diamanti champagne leggero (C1 – C2), medio (C3 – C4) e scuro (C5)
diamanti cognac (C6) e cognac profondo (C7)
I famosi diamanti cioccolato di LeVian devono rispettare parametri molto rigorosi:
• il colore deve essere compreso tra i gradi C4 e C7 (da champagne medio a cognac profondo) della scala Argyle
• la purezza deve essere di grado SI (poche inclusioni) o superiore sull’apposita scala del GIA
• la pietra preziosa deve essere etica, cioè l’attività di estrazione deve rispettare i diritti dei lavoratori e i proventi non devono finanziare guerre, organizzazioni criminali o terroristiche.